Allattamento al seno: i falsi miti e le cose da non fare

Ecco una mia lista

Allattamento al seno: i falsi miti e le cose da non fare

Se ne dicono tante sull’allattamento. Troppe. Tra parenti c’è sempre una gara a dare consigli ma spesso le cose che si dicono sono sbagliate.
Allattamento al seno: i falsi miti, stilo qui una mia lista di cose che ho scoperto essere molto popolari eppure false. Sono informazioni errate che possono condizionare e farti prendere strade sbagliate per te e per il tuo piccolo.


Valuta, dunque, con attenzione e verifica quello che ti dicono con fonti attendibili (medici, pediatri e organizzazioni sanitarie).

ALLATTAMENTO AL SENO I FALSI MITI: INTERROMPERE LE POPPATE DI NOTTE


E’ sbagliato interrompere le poppate durante la notte per evitare di svegliarsi o farsi sostituire dal marito (che gli darà il latte in polvere). Interrompere il ritmo delle poppate influirà sulla produzione del latte e potrebbe avere ripercussioni anche su eventuali altri fronti (l’insorgere della mastite per esempio). I medici consigliano una certa costanza nell’allattamento ed evitare picchi sia di frequenza che di quantità.
Se volete riposare di più di notte organizzatevi con un buon tiralatte e ricordandovi di crearvi la scorta un poco alla volta senza sforzi eccessivi e improvvisi per le ghiandole mammarie.

D’ESTATE FA CALDO: MEGLIO DARE L’ACQUA


Non è una buona idea dare l’acqua al tuo bambino prima che abbia compiuto circa sei mesi. Questo perché potrebbe riempirlo e bere meno latte materno – che ha le sostanze nutritive di cui ha veramente bisogno.
Il latte materno è tutto ciò di cui il tuo bambino ha bisogno durante i primi sei mesi di vita ed è peraltro costituito da oltre l’85% di acqua.

STIMOLARE I CAPEZZOLI


Strofinare, stimolare, massaggiare i capezzoli con le dita o con salviette per favorire la fuoriuscita di latte è una pratica inutile e a volte dannosa. Persiste in alcune culture ma la pratica secondo i pediatri è assolutamente inutile per risolvere problemi o migliorare le poppate.

ALLATTAMENTO AL SENO I FALSI MITI: IL SENO PICCOLO E’ UN PROBLEMA

E’ una delle credenze popolari che… spopola: «hai il seno piccolo quindi non puoi produrre abbastanza latte per il piccolo».
Falso.
In realtà non esiste alcuna correlazione tra dimensioni del seno e produzione di latte.
Le dimensioni del seno non compromettono la capacità di produrre latte per soddisfare le esigenze del bambino. Nel 95% dei casi è così. I problemi potrebbero sorgere in caso di sviluppo ridotto ghiandolare che però è una cosa rarissima che deve essere diagnosticata con appositi esami.

ALLATTAMENTO AL SENO I FALSI MITI: L’ALLATTAMENTO ROVINA IL SENO


Durante la gravidanza e l’allattamento il corpo della donna cambia e si adatta alle nuove esigenze del piccolo. Gli ormoni regolano tutto quanto e rendono i nostri seni vittime della gravità. L’allattamento al seno ha poco a che fare con questo.

SI DIVENTA SCHIAVI DEL BAMBINO


E’ vero che si impiega molto tempo. Si perde molto tempo della giornata con quello che ne consegue… A conti fatti, però, il tempo in più può essere comunque ridotto rispetto a quello impiegato per allattare il pupo con il latte artificiale (comprarlo, prepararlo, lavare le tettarelle ed i biberon ecc). Comunque i tiralatte consentono di dare il latte materno quando sei lontana. Io per esempio ho utilizzato una via intermedia che mi ha consentito di risparmiare un pò di tempo e di non dare troppo latte in polvere a Leone. Ve ne ho parlato già qui .

BERE BIRRA E VINO AIUTA A FAR DORMIRE IL BAMBINO

«Bere birra durante l’allattamento aiuterà il bambino a dormire. Sì, funzionerà … »
Questo è un concetto spaventoso e pericoloso. L’alcol può passare nel latte materno come passa nel flusso sanguigno. Il bambino sarà esposto a una piccola percentuale di alcol se bevi, ma il suo corpo lo elaborerà a un ritmo più lento. E, invece, di aiutarlo a dormire, in realtà potrebbe causare problemi di sonno, per non parlare del suo sviluppo motorio. In ogni caso secondo molti pediatri un bicchiere ogni tanto non crea problemi. Potendo evitare comunque è meglio. Io come sempre, quando posso evitarmi un rischio, lo evito…

ALLATTAMENTO AL SENO I FALSI MITI: CON LE POPPATE NON SAI QUANTO BEVE


Certo, se allatti al seno, non avrai il lusso di poter sapere con certezza quanto il bimbo abbia bevuto ma ci sono modi per sapere che sta prendendo abbastanza latte.

I metodi tradizionali possono essere:
— pesare il neonato con una bilancia di precisione prima e dopo la poppata,
— pesarlo regolarmente almeno ogni due giorni per assicurarsi che prenda peso,
— controllare che faccia la pipì almeno 6-8 volte al giorno bagnando altrettanti pannolini.
— In alternativa si può utilizzare il mio metodo ibrido: poppate dirette al seno più tiralatte per quantificare meglio il latte bevuto.

POCO LATTE COLPA DELLO STRESS

Le cause più comuni di ridotta produzione di latte sono le poppate poco frequenti o uno scorretto posizionamento del neonato durante la suzione. Lo stress e la stanchezza sono rare cause di bassa produzione di latte. Aumentando la frequenza delle poppate in condizioni normali aumenta la produzione. Bisogna insistere ed essere costanti e bisogna tener conto anche della “bravura” del neonato a tirare il latte.

ALLATTAMENTO AL SENO I FALSI MITI: L’ALLATTAMENTO FREQUENTE PROVOCA L’OBESITA’

Il bambino che segue un’allattamento a richiesta riceve il giusto nutrimento. Un ruolo importante nell’obesità potrebbe essere, invece, l’allattamento artificiale, se non eseguito in modo corretto, e l’introduzione precoce di cibi solidi.

IL PADRE NON HA NESSUN RUOLO NELL’ALLATTAMENTO

Questo non è vero. Il padre ha un ruolo di protezione di mamma e figlio da influenze esterne (e Dio solo sa quante ce ne sono!!!). Per la donna che allatta è fondamentale essere sostenuta dal compagno nelle sue scelte su allattamento e stile di accudimento.

VIETATO PER LA MAMMA MANGIARE AGLIO, CIPOLLA, BROCCOLI E SPEZIE

Si tratta per lo più di credenze popolari che hanno poco a che fare con la scienza. E’ in parte vero che il cibo che ingerisce la madre influenza la produzione del latte sia per la quantità che per la qualità. Non c’è nessun motivo per mangiare in bianco o rinunciare ad alcune pietanze incriminate di ‘peggiorare’ il gusto del latte.
Una dieta variata, bilanciata e stagionale è indicatissima anche durante tutto l’allattamento e abitua già il piccolo a sapori diversi.
L’unica cosa da evitare davvero è l’alcool come già detto.

ALLATTAMENTO AL SENO I FALSI MITI: CON IL CESAREO ZERO LATTE

A me l’hanno detto! Poi ho dovuto scoprire che non era vero. Fatto il cesareo, a Leone è stato dato subito il latte artificiale senza nemmeno interpellarmi e facendomelo vedere la prima volta dopo i pochissimi secondi dell’immediatezza del parto, dopo oltre 8 ore.
Se accade anche a voi ribellatevi e protestate perchè non è questa la pratica che i medici dovrebbero attuare.
Sappiate comunque che il modo in cui si partorisce non incide sull’avvio dell’allattamento, perché è l’espulsione della placenta che segnala al corpo che è il momento di iniziare a produrre latte.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “il piccolo andrebbe attaccato entro 30 minuti dalla nascita”.

«IL DOLORE E’ NORMALE: PAZIENZA. RESISTI…»

Anche questo mi hanno detto con la conseguenza di avere un sacco di problemi. Attenzione perchè non è vero. Se avete dolore significa che qualcosa non va: il corpo ti sta dicendo che c’è un problema. Allora l’unica cosa da fare è capire quale sia questo problema. Il bambino ciuccia male, le ghiandole sono ingrossate, i condotti del capezzolo intasati ecc…
Se, per esempio, il bimbo mette male la lingua, è più facile risolvere la questione dopo un giorno che dopo un mese.


Di frequente, il male che sente la mamma – e non dovrebbe accadere – è provocato da posizionamento e suzione scorretti. Questo problema rende difficile al bebè estrarre correttamente il latte. Quindi correre ai ripari è importante sia per la madre che per il piccolo.
Solo il primo e secondo giorno di allattamento è accettabile un fastidio (non fitte di dolore), ma se prosegue, significa che qualcosa non funziona.
Informarsi e chiedere consiglio al pediatra.

RACCOMANDAZIONI CONCLUSIVE


La novità maggiore negli orientamenti pediatrici in campo nutrizionale per il primo anno di vita, è proprio quella di una generale semplificazione, tralasciando l’approccio matematico nell’indicazione della dieta infantile e considerando il latte materno come il riferimento nutrizionale centrale e ideale. In sintesi i pediatri hanno riassunto questi 7 punti che ritengono fondamentali:

  1. Il latte materno può essere adeguato come unico alimento del bambino per i primi 6 mesi di vita.
  2. In alternativa e in aggiunta si useranno il latte artificiale dei primi mesi e poi il latte di proseguimento, evitando il latte di latteria.
  3. A partire dal 6° mese di vita compiuto si svezza il bambino,continuando ad allattarlo (al seno o artificialmente).
  4. L’allattamento al seno in aggiunta ai cibi solidi e semisolidi può proseguire anche nel secondo anno di vita e oltre, a discrezione della mamma.
  5. Una volta iniziato lo svezzamento, si daranno da subito al bambino alimenti che forniscono ferro, ma senza esagerare nell’introduzione di alimenti ricchi di proteine.
  6. Non ci devono essere remore nel largheggiare da subito con l’uso di alimenti ricchi di glutine.
  7. Può essere indicata un’aggiunta di vitamina D nei casi di allattamento esclusivo al seno, qualora il pediatra ravvisi che esistono le condizioni per una scarsa stimolazione della cute a produrre autonomamente la vitamina D.
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