Sul significato (profondo) della parola mamma
Che cosa significa per te essere madre? Sei un’ottima…. pianista?
Ci siamo mai interrogati davvero sul significato della parola mamma?
Forse, quando decidi di fare un figlio non sai ancora cosa comporterà questa scelta per la tua vita e per quella di tuo figlio.
Ancora oggi (mio figlio ha 4 anni) non mi sono ancora ben chiare tutte le sfumature del ruolo di mamma e continuo a ricercarle con fatica.
Ma su un concetto sono più che certa:
Siccome sai scrivere non è detto che tu sia una scrittrice.
Solo perchè cucini non è detto che tu sia una cuoca…
Allo stesso modo, se hai dei figli non è detto che tu sia, di per sè, una “madre”. Intendo nel senso profondo del termine e nell’essenza del ruolo.
Se hai un figlio e lo hai generato di sicuro sei un “genitore” (meglio: genitrice) ma essere una madre, forse, implica altri linguaggi, altri doveri, altre lunghezze d’onda e coinvolge le alte sfere dello spirito.
Credo che ci sia qualcosa di sacro nell’essere madre in quanto si compie il miracolo della (pro)creazione. E’ per questo che nelle antiche civiltà la donna era venerata e molte delle divinità più importanti erano, per l’appunto, donne.
Chi è che riesce a creare se non … Dio?
Gli antichi romani, per esempio, onoravano Cibele, divinità simbolo della natura e di tutte le madri.
Nelle civiltà arcaiche, invece, il matriarcato era potentissimo: la donna era la regina della famiglia e della comunità, la sua parola era legge, e tutta l’economia della casa reggeva sulle sue spalle.
Ma nei secoli e per i diversi popoli è rimasto inalterato il desiderio di esaltare e venerare le genitrici, se non altro perchè sono il cardine della prosecuzione della specie e dell’evoluzione.
IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA MAMMA SECONDO LA TRECCANI
Sono voluta allora andare a controllare la Treccani per aiutarmi a capire.
Intanto ho scoperto che la parola “mamma” deriverebbe dalla semplice ripetizione della sillaba “ma” (ma-ma) che sono i primi suoni che un neonato inizia ad emettere. Questo, secondo alcuni, spiegherebbe il motivo per cui in moltissime lingue la parola “mamma” si assomigliano.
“Ma” sarebbe anche la prima sillaba della parola “madre” dalla quale deriverebbe la parola “mamma” (ma-ma-ma…madre) forse prodotta da una alterazione dei piccoli alle prime armi con le parole.
Secondo altri, ancora, l’etimologia della parola è strettamente legata a quella di “mammella” anche se forse sarebbe più corretto sostenere che la “mammella” si chiama così perchè è la “mamma” ad averla: dunque prima verrebbe la parola “mamma” e poi quella di “mammella”
IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA MAMMA PER ME
Per me essere madre ha di sicuro un carattere sacrale, non tanto per le implicazioni naturali e fisiche (creare, generare, partorire, allattare, allevare), quanto per tutti quegli aspetti che toccano le corde dell’amore e della psiche.
Avere il dovere di proteggere un figlio è, per esempio, una cosa che mi fa tremare le gambe.
Pensare di doverlo accudire finchè vivrò (nelle diverse forme) è una sfida che, se ci penso ora, mi genera sconforto e incertezza (ce la farò davvero, sarò all’altezza?).
Sapere che da me possono dipendere le mille sfaccettature del carattere di un uomo, la sua forza, tenacia, intelligenza, resilienza, il suo successo o la sua caduta, sono responsabilità che potrebbero schiacciarmi in un nanosecondo.
Poi prendo un bel respiro e cerco di tranquillizzarmi e concentrarmi sul “qui” ed “ora”.
Cerco di fare adesso del mio meglio, senza l’ardire di alzare lo sguardo verso l’orizzonte, con la pretesa di avere certezze per i prossimi 50 anni o voler pianificare tutto. Semplicemente non si può e mi devo adattare.
SOSTENERE, PREPARARE, AVVIARE
Di sicuro il significato della parola mamma porta con sè una serie di concetti importanti. Madre, per me, è colei che incondizionatamente sostiene il proprio figlio in ogni età e condizione, aiutandolo a crescere e a diventare una persona autonoma ed in grado di stare al mondo.
Madre è colei che ogni giorno prepara il proprio figlio a lasciarlo andare. Che ogni giorno lo rende più libero e autonomo. Che riempie il di lui bagaglio affinchè possa ritrovarsi al momento giusto tutti gli strumenti per scardinare gli ostacoli della vita.
Amare veramente un figlio, per me, significa non renderlo simile a me ma aiutarlo a seguire le sue naturali inclinazioni, ad essere diverso da mamma e papà perchè migliore di loro.
Sì, in quanto genitori credo abbiamo l’obbligo di contribuire a migliorare il mondo, allevando uomini e donne migliori, più sensibili e soprattutto intelligenti.
Per esempio, credo che noi abbiamo il delicatissimo obbligo di far crescere persone che non consentano più di insozzare, devastare e distruggere la casa in cui viviamo.
Certi principi, come la cura della natura, la pace, la civiltà, la tolleranza, sono ormai diventati letteralmente principi “vitali”. Rischiamo davvero di estinguerci se non stiamo attenti)
Essere madre, per me, significa anche contribuire a migliorare la qualità della vita di mio figlio, insegnandogli ad affrontare le paure (si chiama “coraggio”). Allo stesso tempo indicargli la strada per ricercare sempre serenità e fiducia verso se stesso ed il prossimo (che la merita).
Mio figlio non è di mia proprietà e questa è una cosa che mi ricordo ogni giorno.
Infine voglio lasciarvi con una riflessione semplice semplice.
Che cosa significa amare per voi?
Amare (chiunque), per me, significa anteporre il bene dell’altro a quello proprio.
E’ la forma più alta di altruismo e generosità.
Di converso, ne deriva una cosa importantissima:
l’egoismo è sempre in conflitto con l’amore.
Dove c’è egoismo c’è un pezzetto di territorio sottratto all’amore (incondizionato).
L’augurio che posso farmi (e farvi) è di non essere mai egoiste.
Con nessuno (figuriamoci con vostro figlio).